Arte, significato e pubblico, 2

Curiosamente, nel lessico comune, per arte s'intende usualmente l'arte figurativa e, segnatamente, la pittura. E' evidente che sembra che le altre arti sembrino godere di uno status minore o, per così dire, popolare.

Il passaggio di molte forme d'arte (musica e teatro su tutti) dallo stato di non commerciabilità, dovuta al fatto d'essere forme che esistevano solo allo stato temporaneo della loro rappresentazione, allo stato di oggetto vendibile, dovuto allo stato permanente di oggetto reificato in un supporto, ha portato al mutamento di stato di queste arti.

Nonostante i giudizi più o meno fondati sull'arte di maniera, rimane un fatto non secondario cioé che è l'arte veicolata tramite radio, spot e quant'altro è diventata lo sfondo della vita delle persona. Un fatto ormai assodato da tempo è che, a causa delle sue caratteristiche, il gusto di massa è orientato verso le forme familiari e vuote/rassicuranti.

La familiarità dell'arte di massa è essenzialmente dovuta allo stile cioé il fatto che ogni artista ha un sottoassieme di segni che utilizza in un numero molto ampio di opere, la riconoscibilità dell'opera di un artista si riconduce essenzialmente al riconoscimenti degli elementi dello stile nell'assieme più grande di segni di cui è composta la singola opera.

Trappola in cui si cade con molta facilità è la lenta trasformazione da stile in maniera. Lo stile diventa maniera quando, piu o meno consciamente, diventa predominante l'uso dei segni tali da rendere immediatamente riconoscibile certi elementi strutturali rispetto agli elementi estranei allo stile. In altri contesti Adorno parlò di "musica che ascolta per gli ascoltatori" ossia la riconoscibilità immediata di certi elementi di un'opera porta alla non necessità di analizzare cioé ad una visione essenzialmente passiva della fruizione.

Fortuna evidente della maniera è la minore richiesta di attenzione, e conseguente elaborazione, richiesta al pubblico dall'arte "di genere" grazie al risultato quello di rendere permanente palesi tutti gli elementi dell'opera. Questo porta a domandarsi della causa di quello che appare come una forma di "pigrizia" culturale, il "genere" piace non perché non fa pensare ma poiché fa pensare poco.

Il pensare poco è anche dovuto ad uno degli aspetti più tipici della critica è la sua lenta trasformazione in "scienza delle recensioni", la gran parte delle recensioni specialmente se pubblicate sui giornali si riduce al giudizio "mi piace/non mi piace". Scopo della critica è l'aiuto a chi fruisce un'opera per capire cosa c'è dentro l'opera e quindi operare da stele di rosetta per la comprensione del linguaggio artistico dato che la storia dell'arte è ricca di opere che non piacciono ma importanti per la spinta al rinnovamento linguistico.

venerdì, 27.II.2009