Riflessioni sparse sulla quarta edizione di PiombinoExperimenta

Installazioni:

FRANCESCO ARENA: volti e suoni per una riflessione su visione e suono. Ventitre volti ripresi a camera fissa. Ventitre sottofondi. Lo sfondi si muove per sfumature di colore e per le "sporcizie" inevitabili che si generano sulla videocamera. Ipnotico.

PIETRO RIPARBELLI: i ricevitori ad onde corte ed la proiezione realizzata con influx creano una base molto atmosferica che punteggia un video basato sull'esplorazione di una foresta buia (evidente metafora del lato oscuro). Molto ben fatto.

GIANCARLO TONIUTTI: una bassa frequenza fa da portante e stabilizzante di varie frequenze che escono da altri 5 autoparlanti. Stanza correttamente al buio per stimolare una concentrazione indispensabile per apprezzare un lavoro compositivo notevole.

PIERPAOLO LEO: unica installazione interattiva del festival usa dei pedali per modificare alcuni parametri delle variation II di John Cage. Divertente, specie se si è in due a modificare i parametri del suono.

LIANA ZANFRISCO: il posto le si confà a pieno dato che la proiezione avviene su un vecchio banco di scuola. L'installazione su un vera aula scolastica da all'impianto dell'installazione qual tocco in più che attrae l'attenzione.

Concerti:

Pierpaolo Leo: Pulsazioni ritmiche, sinusoidi, movimenti precisi. Con un laptop, un sequencer ed un sampler fa un live estrmamente volumetrico ed iridescente di suoni. Sorpresa (almeno per me) assoluta.

Olyvetty: concerto estremamente rumoroso, un tavolo montato in centro rispetto alla platea. Molta scena, carino ma poca sostanza ... il ché non è un difetto vista la natura del progetto.

GLB: Becuzzi decide di suonare la scala antiincendio su base laptop mentre Beatrice balla visualizzando le suggestioni dei suoni e Fabrizio con dei recipienti pieni d'acqua crea un bel gioco di luci. Battiti ritmici quasi rituali per un concerto ipnotico e privo di pause o cedimenti.

3/4HadBeenEliminated: Disposizione a triangolo rispetto al mixer in centro. Drone, loops, malinconici arpeggi di chitarra, suoni lasciati evolvere nell'aria. Danno, sopratutto, l'impressione di sounare quasi per se stessi. Band immensa per un concerto memorabile.

Giancarlo Toniutti: Quattro autoparlanti disposti a cerchio con l'audiance (e Toniutti stesso) in mezzo. Una bassa frequenza a creare un tappeto per i souni (possibilmente derivati da oggetti e processati) preregistrati ed un abilità incredibile per calibrarli sui quattro autoparlanti. Concerto lungo (forse troppo) ma in alcuni momenti

PT-R K11 + Radical Matters: concerto molto volumetrico e pesante. Atmosfere cupissime, bassi quasi fisici, attitudine metal. Efferati (^_^)

Leonello Tarabella + Massimo Magrini: Una performance completamente basata sul pilotaggio di moduli software tramite interfaccie gestuali progetto dell'ISTI di Pisa. Più sfoggio di abilità tecnico progettuale che musicale ma l'effetto è comunque divertente grazie all'uso delle proiezioni sullo sfondo che contrappunteggiano i movimenti dei due.

Xavier Quarrel: Musique pour les yeux utilizzando un vecchio proiettore. Performance estremamente coinvolgente, usando colori, filtri, ombre e come suoni prevalentemente i suoni del proiettore stesso mentre manipola i filtri e la pellicola, Quarrel si rivela, forse, la chiusura più bella possibile del festival.

Epilogo: Scelta estremamente varia per i concerti (in soli tre si vede un portatile), due con dei dischi, due quasi suonati ed un finale senza un sfondo musicale vero e proprio. Un caleidoscopio sonoro in controtendenza con molti festival, che si spera rivedere l'anno prossimo. Unica vera pecca di quest'anno: una location non bella come quella degli anni scorsi (palazzo appiani era un'altra cosa) ma forse è solo un'annata di transizione...

martedì, 02.IX.2008